Archive for marzo, 2007

referendum europeo

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Venerdì 23 marzo 2007 a Roma, durante le celebrazioni per il cinquantenario dei Trattati di Roma a Palazzo Madama, il Movimento federalista europeo (MFE), ha lanciato la campagna per raccogliere un milione di firme nel Vecchio Continente, al fine di chiedere al Parlamento europeo, ai Capi di Stato e di Governo, alla Commissione europea, un referendum consultivo sulla Costituzione europea, da tenersi nello stesso giorno dell’elezione del Parlamento europeo nel 2009.

Tra i primi firmatari della petizione per il referendum europeo Valery Giscard d’Estaing, Presidente della Convenzione europea, Emma Bonino, Ministro per le Politiche Comunitarie, Giuseppe Pisanu, Commissione Esteri del Senato, Marco Pannella, Parlamentare europeo, Umberto Ranieri, Presidente Commissione esteri della Camera, Andrea Manzella, Presidente
Commissione Politiche dell’UE del Senato, Valerio Zanone, Presidente del Cime – Senatore, Rita Bernardini, Segretario Nazionale dei Radicali italiani, Sandro Gozi, Commissione Politiche dell’UE della Camera dei Deputati.

Il prologo della giornata dei federalisti europei si è svolto nella Corsia Agonale davanti a Palazzo Madama, sede del Senato e delle Celebrazioni per il 50° anniversario dei Trattati di Roma: centinaia di federalisti europei, insieme a Radicali italiani, hanno dato vita a una manifestazione per chiedere appunto il referendum europeo. Nel pomeriggio i militanti del Movimento Federalista Europeo hanno raccolto molte centinaia di firme in tante piazze di Roma.

“Di fronte alle sfide della globalizzazione – sottolinea il Movimento Federalista Europeo – del terrorismo internazionale, della guerra e di una incombente crisi ambientale, per l’Europa è venuto il momento di compiere un altro passo avanti. Dopo i no francese e olandese, bisogna rilanciare il progetto di Costituzione Ue, che deve essere modificata da una nuova Convenzione europea. Il Parlamento italiano deve impegnare il Governo affinché nel Consiglio europeo persegua due obiettivi. Il primo è non rinunciare alla Costituzione, rifiutando l’ipotesi minimalista di un mini Trattato. E il secondo è non accettare più le ratifiche dei singoli Stati
nazionali sulla Costituzione Ue, proponendo, invece, il referendum europeo in tutti i Paesi dell’Unione nel 2009. Un’Unione Europea efficace deve essere democratica e fondata sul consenso popolare. Perciò il Movimento federalista europeo ha lanciato la campagna europea per un milione di firme, affinché la Costituzione rivista sia sottoposta ai cittadini con un referendum consultivo, in tutti gli Stati europei, nello stesso giornodelle elezioni europee del 2009 e approvata da una doppia maggioranza di cittadini e di stati dell’Unione”.

Il lancio della campagna è avvenuto in contemporanea a Roma e a Berlino.
Si può dare la propria adesione tramite il sito
http://www.europeanreferendum.eu

dividing opinions

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Non possono che essermi simpatici i Giardino di Mirò, a cominciare dal bellissimo nome. Scelto in onore, dicono, di quel magico luogo di Barcellona ove uno dei componenti del gruppo è stato concepito. In quel contesto di tracotante mestizia nomata musica italiana furono capaci, nel 2001,
di dare alla luce “rise and fall of academic drifting”, uno dei pochi dischi non trascurabili partoriti nella penisola.
Ieri alla feltrinelli mi è capitato tra le mani il loro nuovo disco, “dividing opinions”. Passando il codice a barre sotto alle cuffie ho potuto ascoltare una ventina di secondi di ogni traccia. Da subito ho creduto che vi fosse un errore, quelli non potevano essere i GDM.
Invece tornato a casa il mulo mi ha confermato l’esattezza della corrispondenza.
Che dire, di certo i 5 di Cavriago (paesino del quale è sindaco onorario, dal 1917, Lenin) non hanno paura di rimettersi in discussione, distanziandosi nuovamente dalla scena post-rock ma in direzione diversa rispetto al precedente “punk…not diet!”.
Otto canzoni su nove sono cantate, qualche strizzatina d’occhio (di troppo?) al pop, ma il disco sa davvero farsi apprezzare nel modo in cui non ti aspetti, o meglio, non mi aspettavo. Al terzo ascolto non posso ancora esprimere un giudizio definitivo, ma la promozione ci sta tutta. Solo 2 tracce non mi convincono (clairvoyance e spectral woman), mentre la meglio riuscita pare self help. Qui trovate il video di broken by. Magari fate un giro sul mulo e ditemi che ne pensate. Di sicuro se l’avessi ascoltato prima avrei fatto un salto al circolo degli artisti a vederli il mese scorso.

progetti per il futuro

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Pensavo che con 500000 euro si possono spendere 1000 euro al mese per più di 41 anni, tempo sufficiente, mi auguro, per andare in doppia cifra con il numero di lauree. Comincerei, per brevità, con giurisprudenza, poi lettere moderne e antiche, economia, psicologia, ingegneria gestionale (per diventare più amico di Maso), storia, lingue orientali ed infine medicina veterinaria (in infanzia la mia prima ambinzione, quando credevo che le mansioni fossero limitate a cane e gatto; dopo aver scoperto che bisognava far partorire le vacche il mio sogno si è infranto).
Non male…
Ora non mi resta che procurarmi 500000 euro. Si accettano suggerimenti.

p.s.: alla decima festa di laurea i convenuti saranno autorizzati a giustiziare il laureando, certo acculturatissimo, ma ormai privo dei soldi necessari al proprio sostentamento.

succubi e supplizi

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“Quando subivo il fascino di un nuovo viso, quando era sull’aiuto di un’altra fanciulla che fondavo la speranza di conoscere le cattedrali gotiche, i palazzi e i giardini d’Italia, mi dicevo tristemente che forse il nostro amore, in quanto amore di una determinata creatura, non è un’ autentica realtà, perchè se qualche associazione di fantasticherie piacevoli o dolorose può per un certo tempo legarlo a una donna fino a farci supporre che sia stata lei ad ispirarlo in modo necessario, basta per contro che da tale associazione noi ci svincoliamo, volontariamente o a nostra insaputa, perchè quell’amore, come se fosse invece spontaneo e avesse la sua sola origine in noi, rinasca per darsi a un’altra donna.”
Marcel Proust

La gente si sposa a caso. Sento iniziare il lungo supplizio.
Il primo amore ha l’innegabile vantaggio di non dover reggere il peso del confronto, di poter annacquare pomposamente il nostro sentire con attributi non riferibili particolarmente ad esso, ma generalmente all’amore. Si nutre in pratica di una grande salvifica menzogna, riferibile alla nostra inesperienza. Non desideriamo di meglio che ingannarci inconsapevolmente finchè possibile. Non riusciamo ad accettare la perdita perchè essa parrebbe trascinare con se un intero mondo irrecuperabile piuttosto che un semplice ingresso ad esso, magari secondario e irrilevante.

“Rifiutiamo sdegnosamente, in nome di ciò che amiamo e che ci sarà un giorno del tutto indifferente, di vedere ciò che ci è indifferente oggi, che ameremo domani, che avremmo forse potuto, se avessimo acconsentito a vederlo, amare qualche tempo prima, e che avrebbe in tal modo abbreviato le nostre attuali sofferenze per sostituirle, questo è pur vero, con altre sofferenze.”
Marcel Proust

paris

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Ci voleva proprio questa gitarella parigina. E pensare che ho rischiato seriamente di perdermela! Non sono più quello di un tempo… Avevo la sveglia alle 2 e 15, sono andato a coricarmi all’una completamente sbronzo, appena è suonata l’ho spenta e mi sono riaddormentato. Per fortuna che verso le 5 la presenza del cellulare fra le lenzuola mi ha inquietato abbastanza da farmi svegliare. Di li una provvidenziale chiamata alla tanto vituperata radio taxi ci ha salvati.
Parigi… davvero non me la ricordavo cosi bella, vabbè che eran passati 15 anni dalla mia ultima visita. Duro da ammettere, per un aglofilo spinto come me, ma ci vivrei. Montmartre è quanto di meglio si possa desiderare, assomma in se i pregi della metropoli da 12 milioni di abitanti e del paesino.
Ah, Parigi è bianca, anche questo non ricordavo. Ottimo recarvisi da Beauvais, in autobus, un lento divenire.
Da notare: 11 euro e 50 per salire sull’orrida tour eiffel (evitato), zero euro per entrare a Louvre il venerdi sera se si è minori di 26 anni (fatto).
La magia dei giorni è stata amplificata dal fatto che ho ripreso con gioia la lunga avventura de “Alla ricerca del tempo perduto”, con immancabile tappa-omaggio al nostro in quel di Pere-Lachaise, in un proficuo contesto piovoso e tetro, contemplativo.
Giovedi sera invece, dopo la quarta birra a Belleville, sono accorso a comprare una confezione di drum blu, filtrini e cartine. La fine di un tabù. E pensare che sfottevo cerro per aver iniziato a fumare a 21 anni…
Ma io no, ben lungi dal tunnel (?).

viaggio al termine della notte

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“Viaggiare, è proprio utile, fa lavorare l’immaginazione. Tutto il resto è delusione e fatica. Il viaggio che ci è dato è interamente immaginario. Ecco la sua forza.

Va dalla vita alla morte. Uomini, bestie, città e cose, è tutto inventato. E’ un romanzo, nient’altro che una storia fittizia. Lo dice Littrè, lui non si sbaglia mai.

E poi in ogni caso tutti possono fare altrettanto. Basta chiudere gli occhi.

E’ dall’altra parte della vita.”

Louis-Ferdinand Céline

Al termine della notte partirò per Parigi. Certo, il comodo volo Ryanair non decollerà prima delle 7 del mattino, tuttavia uscirò di casa alle 2 e 45. Attenderò vanamente un autobus notturno (il mitico 12) in direzione termini, per da li salire sul truffaldino bus terravision. Prima di poterlo fare io e la mia consorte saremo rapinati in piazza dei cinquecento: ci verranno sottratti circa 500 euro e una borsa di vestiti di cui nessuno sentirà la mancanza. Il mio animo non cadrà certo nello sconforto per cosi poco… Perchè dimorerò a montmartre, dove il mio scrittore preferito è vissuto, dove ha esercitato pressochè gratuitamente la professione di medico, dove ha concepito nelle lunghe notti insonni il mio libro preferito.

Che salvare poi della Francia se non Cèline, Proust e Rimbaud?

p.s: qualcuno potrebbe obiettare: perchè non investi parte dei 500 euro che certamente ti ruberanno in un comodo taxi sotto casa?




uno dei più classici esempi di “mancanza di stile”

fedeli alla linea, la linea non c’è

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In franchezza, mai avrei pensato un giorno di dover prendere le difese di Franco Turigliatto: esponente della sinistra della sinistra, eletto illegalmente grazie all’errata interpretazione della legge elettorale. Eppure…
Espulso dal partito. E’ questo il verdetto decretato con 16 si e 4 no dal Prc. Già questo sarebbe ampiamente sufficiente a suscitare la mia piena indignazione, da spirito liberale, membro di un partito che non contempla possibilità di espulsione. Eppure c’è un altro eppure. A Turigliatto si contesta di aver violato “l’ortodossia”, perchè “i compagni hanno l’obbligo di conformarsi agli orientamenti del partito”. E qui inizia l’emicrania. Un lettore poco attento potrebbe desumere di aver inteso a più riprese, e molto chiaramente, gli orientamenti del partito. Del resto se l’ex segretario, pur ricoprendo una carica istituzionale, ha avuto l’ardire di rammaricarsi per non aver potuto partecipare alla manifestazione di Vicenza, qualcosa vorrà pur dire. Inoltre il lettore poco attento, ciò nonostante ancora proprietario di un numero sufficiente di neuroni, potrebbe agevolmente ricordare la posizione del partito sulla sporca guerra dell’Afghanistan, con esponenti di spicco a fare a gara su chi la spara più grossa. E invece… Non sembra essere ammissibile la coerenza con quanto si è andato dicendo ai propri elettori per mesi. Infame tu, Turigliatto, che non l’hai capito. Ti condannano per quel brivido che hai provato, quando D’Alema ha contraddetto il sentire del tuo partito e ti ha sfidato a votare contro. Proprio non te la sei sentita di votare, in nessun modo. Affronto! Sappi che sei obbligato a votare contro il tuo credo, pena l’espulsione. Neanche il non voto è tollerato. Questo ti insegnano, nel 2007. E pensare che già qualche secolo fa qualcuno diceva: “Je hais vos idées, mais je me ferai tuer pour que vous ayez le droit de les exprimer”. Erano bei tempi.